Covid: vaccini, 170 siti per hotspot in ogni città

24.03.2021

Salgono a 170 le cooperative che da nord a sud del Paese si sono messe a disposizione per l’offensiva vaccinale per l’emergenza Covid. Lo rende noto l’Unione europea delle cooperative (Uecoop) in riferimento all’annuncio del Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio sulla necessità di allestire “hotspot vaccinali” in ogni città per arrivare a immunizzare 500mila persone al giorno contro le 200mila attuali. Nelle cooperative distribuite su tutto il territorio nazionale esistono spazi per organizzare centri vaccinali dove far confluire una parte importante della popolazione da immunizzare con la massima velocità possibile contrastando la diffusione del virus e delle sue varianti.

Dalla Lombardia alla Basilicata, dal Piemonte alla Puglia, dal Friuli alla Sardegna, dalla Calabria al Veneto, dall’Emilia Romagna alla Sicilia, ma anche in Abruzzo, Toscana, Marche, Molise, Lazio, Campania, Umbria e Liguria ci sono cooperative pronte ad aprire sedi, magazzini e uffici per la campagna di immunizzazione della popolazione. Una operazione da coordinare con Stato, Regioni e uffici sanitari sui territori in modo da garantire la scelta delle strutture più adatte e l’organizzazione degli afflussi e delle vaccinazioni per permettere una più rapida ripresa sanitaria ed economica del Paese.

Una disponibilità comunicata ufficialmente per iscritto al Presidente del Consiglio Mario Draghi dal Presidente di Uecoop l’ex magistrato di Mani Pulite Gherardo Colombo: “Consapevole della necessità di uno sforzo collettivo e comunitario per eradicare il virus le cooperative associate all’Unione europea delle cooperative Uecoop hanno individuato spazi idonei per organizzare punti di vaccinazione ed offrono la piena disponibilità e collaborazione perché questi siano utilizzati  per vaccinare non solo i loro dipendenti, i soci e i loro familiari, ma anche chiunque altro ne avesse bisogno”.

Anche perché se si dovesse continuare con 200mila vaccinazioni al giorno ci vorranno più di 8 mesi fino a novembre per immunizzare almeno con una dose tutta la popolazione con un allungamento dei tempi che frena l’economia e la ripresa occupazionale. Serve uno sforzo corale dell’intera comunità nazionale, dall’amministrazione pubblica ai cittadini, per recuperare i ritardi e velocizzare la distribuzione dei vaccini anche perché la crisi economica e l’emergenza sanitaria stanno condizionando la percezione di famiglie e imprese sulla situazione attuale e sul medio periodo con solo poco più di 1 italiano su 4 (28,9%) che esprime un giudizio positivo sulle prospettive future. Un trend pessimista influenzato dalla lunga guerra contro il Covid che sta logorando il tessuto sociale e imprenditoriale.

Nel 2020 hanno chiuso quasi 100 imprese cooperative ogni mese con quasi tutti i settori colpiti – spiega l’analisi di Uecoop su dati Unioncamere – dalle costruzioni ai servizi, dalle attività professionali allo spettacolo, dalla sicurezza al commercio, dalla logistica all’istruzione per un comparto cooperativo che a livello nazionale impiega oltre un milione di persone.  Fra le imprese cooperative- 1 su 5 (21%) pensa che nel 2021 non ci sarà alcuna ripresa a causa delle pesanti conseguenze dell’emergenza Covid con bilanci in rosso, tagli del fatturato e crollo dei consumi, mentre per oltre la metà delle aziende (51%) teme che ci vorrà almeno un anno per vedere la partenza di qualche piano legato alle risorse europee.