Inflazione, caro trasporti spaventa 43% aziende

22.02.2022

Il caro benzina ed energia con il boom dei costi di trasporto spaventa il 43% delle aziende con conseguenze su investimenti, piani di sviluppo, ricerca di nuovi mercati e offerta di posti di lavoro. È quanto emerge dall’indagine dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) realizzata a livello nazionale in riferimento agli ultimi dati Istat sull’inflazione che registrano un aumento tendenziale del 38,6% per i beni energetici, dall’elettricità al gas, dalla benzina al gasolio.

Con l’85% delle merci che viaggia su strada il caro prezzi minaccia le catene di approvvigionamento considerato che la benzina ha sfondato i 2 euro al litro con aumenti a due cifre per il pieno al distributore. Una situazione che complica non poco il lavoro di una larga fetta delle 80 mila cooperative italiane che a livello nazionale impiegano oltre un milione di persone dalla salute al sociale, dai servizi alla logistica, dal turismo all’alimentare, dalla scuola allo sport fino agli spettacoli. Il caro energia sta mandando in tilt i parametri economici alla base dei contratti di appalto per la fornitura di beni e servizi.

Quasi 1 impresa su 5 (18%) si attende aiuti per il caro bollette, mentre una fetta equivalente (19%) ha deciso di investire sul risparmio energetico e su sistemi a basso impatto ambientale per fare fronte all’esplosione del costo dell’energia, fra carburanti elettricità e riscaldamento.   Fra le imprese che investono su soluzioni green il 27% sta puntando sulla coibentazione con isolamento termico delle sedi di lavoro in modo da ridurre il peso delle bollette di luce e gas, il 10% sta creando spazi verdi per la mitigazione dei microclimi urbani e quasi la metà (47%) ha realizzato pannelli fotovoltaici per la produzione di elettricità, messo impianti per il risparmio idrico, comprato attrezzature ed elettrodomestici a basso consumo energetico, mentre il 16% ha optato per l’acquisto di auto ibride per ammortizzare l’effetto del caro carburanti.